09 Ago 2016

Semplice, funzionale e geniale: parliamo della Vid Bag!

L’ecommerce di Villa Nani, in esclusiva, ha tra i proprio prodotti la Vid Bag disponibile online e presso il nostro store fisico!

Cos’è la Vid Bag?

Un’idea semplice ma alquanto geniale! La Vid Bag è uno strumento indispensabile per chi lavora in agricoltura ed è stanco di dover, ogni volta che utilizza gli enormi sacconi, alzare il sacco, posizionarlo sul mezzo di spandimento, tagliarlo e dover dosare la giusta quantità di fertilizzante o sementi. La Vid Bag risolve tutti questi problemi!

Un attrezzo molto semplice e facile da usare, utilissimo per chi, in agricoltura, utilizza gli ingombranti sacconi. L’attrezzo si compone di una parte a punta utile per bucare il sacco pieno e di una parte esterna che permette di dosare il flusso di materiale che vi servirà per la vostra attività in programma.

Come funziona la Vid Bag?

Il funzionamento e l’applicazione risultano semplici! Basta posizionare in verticale (con la parte piana del dosatore a terra) la vostra Vid Bag facendo attenzione che la punta sia dritta e che lo strumento non possa spostarsi o cadere e con attenzione posizionare il saccone sospeso sopra alla Vid Bag e lentamente farlo scendere. La Vid Bag a quel punto romperà, grazie al peso, il saccone solo nel punto in cui avrete deciso di bucarlo (principalmente al centro della parte inferiore) e si installerà in maniera automatica senza doverla sistemare voi!

L’operazione è molto semplice e la potete vedere in questo video di istruzioni realizzato dal produttore della VId Bag:

Una volta installata la Vid Bag vi aiuterà a dosare il materiale contenuto nel saccone evitando sprechi o che il sacco, da voi lacerato, si rompa ancor di più!

Dove acquistare la Vid Bag?

Un’invenzione geniale, semplice ma utilissima! La Vid Bag, in esclusiva per Villa Nani, potete acquistarla presso il nostro negozio fisico oppure ordinarla tranquillamente dal nostro store online!

Per saperne di più visitate il nostro store a questo indirizzo: http://villanani.it/prodotto/vid-bag-dosatore-sacconi-big-bag/

03 Ago 2016

Cereali, rimane immutata la preoccupazione degli operatori

articolo3agosto

(AGENPARL) – Bagnolo di Po (RO) – Crollo inesorabile dei prezzi alla produzione dei cereali a paglia,
organizzazioni agricole in mobilitazione, ma la situazione richiede di essere affrontata con una regia forte
che faccia dialogare in maniera efficace il mondo della produzione e il mondo della trasformazione. E’ la
posizione della cooperativa agricola Villa Nani, affermata nella raccolta e commercializzazione dei cereali
nel medio alto Polesine. “L’impegno del Mipaaf al tavolo del 20 luglio scorso è apprezzabile – commenta il
presidente di Villa Nani Damiano Giacometti – ma senza una concertazione tra produttori agricoli, mulini
e pastificatori che consenta di programmare le produzioni e condividere le scelte operative, ogni settore
parlerà una lingua diversa e gli agricoltori si troveranno soli a prestare il fianco a chi fa dell’agroalimentare
un business per ricavarne profitti mascherati dalla suggestione di offrire al consumatore finale “prezzi
bassi””. Agricoltori e trasformatori hanno tempi di produzione e di acquisto differenti ed anche esigenze
da rispettare, con tutte le variabili e le speculazioni che si possono inserire lungo la filiera: è evidente che
ci vuole una mediazione. “Se parliamo di grano duro – spiega Giacometti – viviamo una situazione
analoga a quella del 2010, quando le medie delle quotazioni di luglio per il grano duro fino nazionale
produzione nord, toccarono i 180 euro a tonnellata (fonte Ager Bologna). Orbene, se i mulini trasformatori
riconoscessero il valore delle nostre produzioni nazionali e concedessero anche soli 5 centesimi in più al
chilo sul prezzo attuale del cereale che è di circa 20 centesimi al chilo, avremmo un prezzo medio di
produzione della pasta all’origine di circa 0.65 euro al chilo, quando la media dei prezzi di vendita della
stessa pasta sulle scaffalature dei supermercati è superiore all’euro. Un aumento che quindi non
inciderebbe sui consumatori, ma potrebbe esser molto significativo per i produttori per i quali le attuali
quotazioni non coprono neanche i costi di produzione, nemmeno per quei produttori che hanno avuto
medie produttive superiori alle 7 tonnellate per ettaro”. “D’altra parte – prosegue il presidente Giacometti
Bagnolo di Po (Ro): Villa Nani su crisi cereali e grano duro
– con i nostri soci di Villa Nani abbiamo sviluppato una grande capacità di produrre bene e di qualità con
anni di investimenti per avere una produzione di grano duro omogeneo monovarietale al 90 per cento, ma
ancora questa nostra capacità non è premiata dal giusto prezzo, a causa dell’abbondante offerta di
prodotti con livelli qualitativi di molto inferiori ai nostri”. “Le ottime produzioni – continua Giacometti – non
sempre sono legate alle condizioni climatiche, ma spesso sono frutto di attente tecniche di coltivazioni.
Mantenere basso il livello di tecnica di coltivazione va ad influire sulle medie produttive, abbassandole, e
conseguentemente ne facilita le speculazioni commerciali. Infatti da sempre le seconde cernite
compromettono le prime e vanno a sminuire la credibilità della blasonata qualità italiana”. “La crisi dei
prezzi dei cereali – conclude Giacometti – potrebbe ingenerare un grave effetto di ricaduta sulla
produzione: l’insoddisfazione per mercati potrebbe causare una riduzione degli investimenti a duro per le
prossime semine o, peggio ancora, una minore attenzione nelle tecniche di coltivazione, con possibili
future produzioni di scarso interesse”.

02 Ago 2016

Finanziamenti Europei per l’agricoltura

Contrariamente alle opinioni diffuse in alcuni paesi, l’attività agricola non è una miniera d’oro, anzi! Vediamo insieme perché l’agricoltura, e i lavoratori del settore, devono avere a disposizione finanziamenti adeguati garantiti anche dai Finanziomenti europei per l’agricoltura!

L’investimento in tempo e denaro degli agricoltori è sempre alla mercé di fattori economici, sanitari ed atmosferici che sfuggono al loro controllo. L’agricoltura richiede investimenti pesanti, sia umani che finanziari, che producono risultati solo diversi mesi, se non anni, più tardi e possono costantemente essere vanificati.

Sostenendo perciò il reddito degli agricoltori si garantisce che l’UE continui ad avere una produzione alimentare e si remunerano alcuni beni pubblici che non hanno un valore di mercato: la tutela dell’ambiente, la salute degli animali, la sicurezza e la qualità degli alimenti.

La strategia di sviluppo rurale 2014 – 2020

La politica di sviluppo rurale 2014-2020 si propone di dare continuità al quadro strategico già consolidato nel periodo di programmazione 2007-2013, confermando gli impegni nei confronti della competitività dell’agricoltura, della gestione sostenibile delle risorse naturali, delle azioni di lotta al cambiamento climatico e dello sviluppo equilibrato delle zone rurali.

In linea con le sfide di “Crescita intelligente”, “Crescita sostenibile” e “Crescita inclusiva” contenute nella Strategia Europa 2020 che impongono il raggiungimento di mete ambiziose in materia di lotta al cambiamento climatico, di sostenibilità energetica e di conservazione della biodiversità, gli obiettivi generali dello Sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 si traducono più concretamente in sei specifiche priorità comunitarie:

  • accrescere la competitività di tutti i tipi di agricoltura e migliorare la viabilità agricola
  • favorire il trasferimento delle conoscenze in agricoltura e silvicoltura
  • promuovere l’organizzazione della catena alimentare e della gestione dei rischi in agricoltura
  • conservare e valorizzare gli ecosistemi che dipendono dall’agricoltura e silvicoltura
  • promuovere l’efficienza delle risorse e la transizione verso un’economia a basse
  • emissioni nel settore agroalimentare e forestale
  • realizzare il potenziale occupazionale e lo sviluppo delle aree rurali

Per convergere al meglio sugli obiettivi della strategia Europa 2020 si prevede di garantire una maggiore integrazione tra le politiche dell’UE nelle zone rurali. Grazie alla definizione di nuovi accordi sarà possibile coordinare il ruolo della politica di sviluppo rurale con altri strumenti di  finanziamento dell’UE, in modo da ottenere efficienza e sinergie nell’ambito delle politiche UE.

Infatti, per il periodo 2014-2020, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR),il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) vengono inseriti insieme al FEASR all’interno di un Quadro strategico comune (QSC) che viene definito a livello comunitario e che viene recepito a livello di singolo Stato membro per essere poi attuato a livello regionale e locale. Lo Sviluppo rurale viene quindi inserito nel QSC insieme agli altri fondi dell’UE, nell’ambito di un approccio maggiormente orientato ai risultati e subordinato al rispetto di condizioni stabilite ex ante.

Si può affermare perciò che senza il sostegno dei fondi europei per l’agricoltura, per gli agricoltori europei, sarebbe estremamente difficile competere con gli agricoltori di altri paesi e continuare a soddisfare le esigenze specifiche di noi consumatori europei.

Per concludere vogliamo lasciarvi con una domanda, alla quale ognuno di noi dovrebbe cercare di dare una risposta: quale Europa vogliamo per il 2020?

Noi ci abbiamo provato e siamo arrivati alla conclusione che vogliamo e, lavoreremo sodo per ottenerlo, un’Europa intelligente, sostenibile e inclusiva.